La Fortezza


La fortezza viene costruita dalla Repubblica di Genova nel 1542-44, su progetto del lombardo Giovanni Maria Olgiati, sia per proteggere il proprio territorio da possibili attacchi provenienti dal mare e dallo stato sabaudo, sia, soprattutto, per tenere sotto controllo la città di Savona da poco sottomessa.

Dopo appena nove mesi dall’inizio dei lavori la struttura militare diventa  funzionante, tanto che, a cantiere ancora aperto, già nell’aprile del 1543, vi si insedia un primo presidio. Per far posto ai poderosi bastioni, che valorizzano la posizione strategica del promontorio roccioso del Priamàr, si distrusse uno dei quartieri più importanti della città bassomedievale comprendente tra l’altro, la Cattedrale di Santa Maria di Castello, il Palazzo Vescovile, il Convento domenicano e l’omonimo quartiere, i dieci oratori delle confraternite e i tre ospedali cittadini.

L’ Olgiati ricalca le esperienze lombarde e i contatti avuti nella stessa Genova con Antonio da Sangallo il Giovane, con un sistema bastionato che valorizzi le difese naturali dell’altura, sfruttando inoltre i dislivelli di terreno fra la Cittadella e il Maschio  della Fortezza, con la creazione di due vere e proprie “isole” separate, divise da un profondo fossato che vengono a costituire  un sistema difensivo a “compartimenti stagni”.

Sul finire del XVI secolo nuovi attriti con il Piemonte – intenzionato ad allargare verso il mare il proprio dominio-  impongono tutta una serie di nuovi interventi strutturali per il  completamento del sistema difensivo, che comporta l’abbattimento dell’antica Cattedrale (e l’erezione, sulla stessa area, dell’habitatione del Commissario della Cittadella), e l’apertura di un profondo fossato nell’area della Cittadella, articolata in tal modo  in due nuclei distinti.

Il complesso fortificato è oggetto di una terza imponente fase di trasformazione tra il 1683 e  il 1686, quando, in seguito allo sviluppo della tecnologia bellica, vengono modificati i suoi spazi esterni realizzando un complesso sistema bastionato concepito per  limitare l’eccessiva altezza e vulnerabilità della costruzione militare. Viene ideata una strada coperta con baluardi, rivellini o mezzelune, cortine, spalti e contro spalti; il notevole ampliamento delle opere difensive porta alla completa demolizione di una consistente fascia del tessuto urbano circostante la fortezza cinquecentesca .

Sono riferibili al XVIII secolo la Polveriera (1717- 1730), il Palazzo della Sibilla (1729), del Commissario (1757) e degli Ufficiali (1759); si provvede inoltre alla riparazione della breccia sul fronte della Cortina dell’Angelo che aveva provocato la resa della Fortezza durante l’unico vero attacco subito ad opera delle truppe sabaude nel 1746.

Nel Novecento con l’annessione della Liguria al Piemonte,  il complesso militare viene adibito a bagno penale e, successivamente (1848) a reclusorio militare; tra gli altri è qui imprigionato per alcuni mesi, tra il 1830 e il 1831, Giuseppe Mazzini che, come da lui stesso testimoniato, vi avrebbe ideato la “Giovine Italia”.

Nel 1878 la struttura viene radiata  dalle fortificazioni militari del Regno d’Italia e si avvia quindi la progressiva trasformazione e riconversione di tutta l’area esterna; ad uso industriale: per questo  vengono spianati gli spalti e i bastioni, mentre viene creata una passeggiata alberata raccordata, nel 1876, al prolungamento a mare di corso Principe Amedeo (attuale corso Italia).

Dal 1956 ad oggi le sistematiche campagne di scavi archeologici condotte ogni anno dall’  Istituto Internazionale di Studi Liguri (IISL) stanno progressivamente riportando alla luce quanto rimane dell’ antico abitato, che trova via via una progressiva valorizzazione tanto nel Civico Museo Archeologico e della Città (in continuo aggiornamento da parte dell’ IISL) quanto nell’allestimento delle suggestive aree archeologiche all’interno e all’esterno della Fortezza.

A tutt’oggi  la Fortezza di Savona sul Priamàr è l’opera fortificata più imponente dell’ intera Liguria.

Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, il Comune di Savona ha avviato impegnativi lavori di restauro per il recupero integrale del complesso monumentale del Priamàr che è diventato un importante polo culturale e turistico dell’ intera Regione Liguria.

 

Oggi il Priamàr risulta per buona parte restaurato nelle sue parti monumentali, diventando sede del polo museale della città  e spazio  fruibile per la cittadinanza e per i numerosi turisti.

 


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